La Plasmaferesi

 

Che cosa è la Plasmaferesi ? 

La plasmaferesi è una donazione particolare che permette, alla fine dell’operazione, di sottrarre al donatore solo il plasma (parte liquida del sangue), restituendo la parte corpuscolata, vale a dire i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine.

Questa metodica, che oggi ha raggiunto un grado tecnologico avanzato e di massima sicurezza, è chiamata plasmaferesi produttiva perché serve a produrre i plasmaderivati, sostanze che possono essere ricavate per lo più solo dal plasma umano.

Il sangue intero, come prelevato dalle donazioni tradizionali pari a 450cc (+/- 10%) viene ormai utilizzato per rare forme patologiche nelle quali è necessario ricostituite la massa sanguinia totale: si tratta delle gravi emorragie con perdita di oltre 1/3 della quantità totale di sangue, degli interventi di alta chirurgia, degli infortuni più gravi, degli eventi bellici e tellurici.

Nella maggior parte dei casi, per evitare problemi di sovraccarico circolatorio e per favorire una migliore qualità della trasfusione, vengono utilizzate le frazioni di sangue, gli emocomponenti, attuando così la terapia mirata.

A tale scopo è necessario scomporre il sangue nei suoi componenti, principalmente attraverso due modi:

a) con la separazione mediante centrifugazione dell’unità di sangue intero

b) mediante aferesi, vale a dire plasmaferesi produttiva

Nel primo caso facendo girare il sangue ad alta velocità nella centrifuga, il plasma e la parte crepuscolata tendono a separarsi, così da consentire la loro raccolta ed utilizzo separato. I globuli rossi possono essere conservati sino a 42 giorni, a 4°C, il plasma può essere conservato fino ad oltre 1 anno se debitamente posto in ambienti fino a -30°C mentre le piastrine per 5 giorni ad una temperatura di 20°C.

Attraverso la centrifugazione del sangue intero si possono ottenere 180-200 ml di plasma e circa 200-250 di globuli rossi. Affidandosi a tale procedura le donazioni sono limitate ad un massimo di 2-4 per anno e si possono ricavare circa 800 ml di plasma. Dal momento che la richiesta di plasma e plasmaderivati è decisamente superiore rispetto alla richiesta di emazie, e se si potenziano le donazioni tradizionali di sangue intero, si avrà una notevole produzione di emazia che non potranno essere usate, attuando uno spreco di sangue e donatori.

Per ovviare a questo inconveniente si ricorre all’aferesi. Si tratta di un procedimento particolare dove, mediante appossiti separatori cellulari, si preleva sangue del donatore, trattenendone la frazione interessata e restituendo immediatamente la restante, attraverso una reinfusione.

Nel caso in cui si prelevino piastrine o globuli bianchi verrà chiamata citoaferesi, mentre nel caso sia trattenuto soltanto plasma si otterrà la plasmaferesi.

sacca del plasmaLe condizioni per poter accedere alla plasmaferesi sono le stesse previste per una donazione di sangue intero. È fondamentale il fatto che la donazione venga effettuata da un donatore sano ed in condizioni tali da non recare danni né alla sua salute e neppure a quella del soggetto ricevente.

Il donatore, pertanto, deve essere costantemente controllato.

Come avviene il procedimento? Si tratta di un processo molto semplice e di massima sicurezza. Il sangue del donatore scorre in un sistema di tubi e filtri (circuiti chiusi, sterili e monouso) che vengono applicati alla macchina e vengono eliminati al termine di ogni singolo donazione. Per queste ragioni non esiste pericolo di contagio, così come non esistono possibilità di contatto tra macchina e sangue. L’aspirazione del sangue avviene per compressione rotatoria dall’esterno del tubo collegato all’ago del prelievo e la filtrazione avviene attraverso un fascio di fibre cave (capillari) di una speciale sostanza dalle cui pareti porose fuoriesce il plasma che si raccoglie in un’apposita sacca, mentre la parte residua del sangue ritorna in vena attraverso reinfusione.

PLASMAFERESI

– emoglobina noninferiore a 11,5 gr/dl nella donna

– proteine: non meno di 6 gr/dl

– elettroforesi nella norma

– tempo di donazione 20-30 minuti

– intervalli di donazione: 14 giorni tra due donazioni di plasma, tra 1 donazione di plasma ed una di sangue intero e tra una donazione di plasma ed una citoaferesi (piastrine o globuli bianchi). 1 mese tra una donazione di sangue intero/citoaferesi ed una donazione di plasma.

– quantità max prelevabili: 650 ml per donazione (1,5 litri al mese, 10 litri ogni anno)

PIASTRINOAFERESI

– normale assetto coagulativo: tempo di protrombina, tempo di tromboplastina parziale, conta piastrine

– numero minimo di piastrine 150.000/mmc

– anamnesi negativa per sindrome emorragica, diabete, assunzione recente di farmaci

antiaggreganti (aspirina)

– intervalli di donazione: 14 giorni tra una piastrinoaferesi ed una donazione di sangue. 1 mese tra una donazione di sangue intero ed una donazione di piastrinoaferesi

– tempo di donazione: circa 60 minuti

– quantità max prelevabili: 6 piastrinoaferessi all’anno

Con la pratica della plasmaferesi si hanno diversi vantaggi:

– restituendo la parte crepuscolata al donatore viene meno la necessità di intervallo di 3-6 mesi tra una donazione e l’altra per la ricostruzione. Ciò avviene poiché il plasma si ricostituisce in 24-48 ore, tanto che la plasmaferesi può essere effettuata ogni 14 giorni, sino ad un massimo di 10 litri di plasma rispetto ai 400-8000 ml di sangue intero

– il tasso di emoglobina richiesto è inferiore rispetto a quello richiesto per la donazione del sangue intero e, in tale modo, si possono recuperare molti donatori temporaneamente sospesi per iniziale anemia

– si evita e si riducono gli sprechi di emazia e donatori

Oggi, avendo a disposizione un gran numero di emocomponenti e plasmaderivati ci si trova nella possibilità di scegliere il prodotto più adatto per ogni singolo paziente. Attualmente, difatti, si possono ottenere vari tipi di:

EMOCOMPONENTI:

– eritrociti concentrati

– eritrociti lavati

– sangue povero di leucociti e piastrine

– concentrati piastrinici e leucocitari

– plasma

– plasma ricco di piastrine e leucociti

PLASMADERIVATI:

– albumina

– fibrinogeno

– globulina antiemofolica

– complesso protrombinico

– crioprecipitati di globulina antiemofilica e fibrinogeno

– gamma globulina specifiche

– gamma globulina totali

Qualche esempio sull’uso degli elementi del sangue:

– concentrati di globuli rossi negli strati anemici

– concentrati di piastrine nelle sindromi emorragiche associate ad un deficit di piastrine

– concentrati di globuli bianchi nei tumori maligni, in trattamento RX, con chemioterpaici.


Rivolgiti al Centro Trasfusionale dell’Ospedale di Portoferraio tel. 0565 926719 –  Prendi un appuntamento. Oppure chiamaci al telefono 0565-92.02.02 .  – Scheda iscrizione

Informazioni al n° telefonico 0565 – 92.02.02