Salvato dal defibrillatore a Cavo
12/09/2005 – Un uomo di 70 anni, D.P., è stato colto da infarto a Cavo, ed è per fortuna stato salvato grazie alle principali manovre rianimatorie impartite da un medico di passaggio e da alcuni soccorritori.
Il fatto è accaduto verso le 10 di stamani, quanto l’anziano cavese, passeggiando nel centro del paese, si è accasciato al suolo mettendo in allarme i passanti, che hanno chiamato il 118, allertando la Misericordia di Cavo.
Nel frattempo, un medico cardiologo e due infermieri di passaggio si sono prestati per dare le prime cure rianimatorie. Al giungere dell’ambulanza di Cavo il cardiologo usava immediatamente il defibrillatore, per diverse volte, per far cessare la defibrillazione ventricolare e riattivando le funzioni vitali.
Le condizioni dell’anziano si mostravano comunque alquanto gravi, e per questo venivano allertate comunque la centrale operativa del 118 di Livorno, l’ambulanza da rianimazione della Pubblica Assistenza Porto Azzurro (con il medico 118 dr. Francesco Stilo) e l’equipaggio di soccorritori di livello avanzato, Nerio Realini Uggeri, Daniel Aragona e Fabrizio Silvani, raggiungevano in pochi minuti la piccola località del Cavo .
La persona, sempre incosciente veniva caricata sull’ambulanza medica portoazzurrina, dove gli venivano applicate varie procedure mediche che nel giro di pochi minuti gli hanno permesso di riprendere coscienza.
Da lì il trasporto al Pronto soccorso di Portoferraio, dove attendevano i medici della sala rianimazione.
Attualmente per l’anziano cavese continua una situazione vitale stabile in netto miglioramento.
“E’ un fatto di soddisfazione per i volontari che hanno collaborato all’intervento commenta Giovanni Aragona, Presidente della Pubblica Assistenza Porto Azzurro, un avvenimento che deve far sollecitare Asl e Comuni ha voler prendere in seria considerazione l’inserimento dei “Punti Territoriali di Defibrillazione Precoce”, offrendo l’opportunità ai soccorritori di intervenire immediatamente con il defibrillatore automatico in caso di arresto circolatorio. Oggi proprio con questo mezzo sanitario e il completamento dei medicinali siamo riusciti a salvare una vita; molte altre potrebbero essere salvate se ci fosse maggiore coscienza e collaborazione di tutti”.